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Brughiera di Malpensa

Dopo le esternazioni delle ultime settimane, arrivate da più parti, riguardo la necessità di non ostacolare l’espansione dell’aeroporto, che peraltro non era stata messa in discussione dal parere della Commissione VIA, pubblichiamo il comunicato stampa firmato dalle principali Associazioni ambientaliste.

Il governo rispetti il parere espresso dagli organi dello stato e tuteli l’habitat

FAI, Legambiente, WWF: “Ignorando la valutazione d’impatto ambientale si rischia una procedura d’infrazione” 

Ad un mese dalla pubblicazione del parere della Commissione Via, che vieta l’espansione dell’aeroporto nell’area della brughiera di Malpensa, abbiamo ascoltato veramente di tutto. È necessario fare chiarezza, anche per evitare che l’Italia sia posta sotto procedura d’infrazione”. 

Lo affermano Lipu, WWF, Legambiente e Fai, che da anni difendono questo habitat, rispondendo ai commenti arrivati, nelle ultime settimane, da parte del mondo della politica e di alcune associazioni di categoria.

 Abbiamo letto tantissime dichiarazioni in favore dell’aeroporto e della sua crescita,” – affermano le associazioni ambientaliste. “Non è invece stata spesa una sola parola su paesaggio, biodiversità, salute, rumore, e cioè sui temi centrali del parere della Commissione Via. Insomma, nonostante si sia fatto un gran parlare di sostenibilità, viene da chiedersi a quale sostenibilità ci si riferisca. A questo punto, ci pare evidente che le 274 pagine redatte dalla Commissione non siano state lette con la dovuta attenzione, o addirittura, siano state ignorate”. 

 Nel testo,” spiegano le associazioni, “si parla infatti di un progetto lacunoso nella valutazione degli impatti sull’ambiente e sul benessere della popolazioneincompleto in molte sue parti, di una concertazione mancata nei confronti di cittadini, associazioni e dello stesso Parco del Ticino (all’interno del quale Malpensa si sviluppa interamente), oltre che di un’insufficiente valutazione del paesaggio e del valore storico ed archeologico dell’area.”

La Commissione è entrata anche nel merito delle misure di compensazione ambientale che erano state proposte, giudicandole inadatte a ripagare la perdita di un ambiente tanto prezioso. Sembra inverosimile che ora siano associazioni e cittadini a dover richiamare pezzi dello Stato e del Governo al rispetto di altri, importantissimi, organi dello Stato”.

 Il parere non deriva infatti dalla posizione di una parte politica o di un segmento della società civile, ma viene espresso sulla base di norme e regole ben precise dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Ministero della Cultura.

 Peraltro, si ricorda che nel suo complesso il Masterplan 2035 di Malpensa è stato approvato e lo scalo potrà dunque crescere – con uffici, terminal, hangar, hotel – all’interno del sedime aeroportuale. Lo sviluppo dell’aeroporto quindi può e deve avvenire senza intaccare direttamente habitat prioritari a livello comunitario.

 Questa è infatti la brughiera più meridionale d’Europa: ospita specie rare e fornisce servizi ecosistemici importanti alla popolazione locale, che la ama e la vive. “Proprio pochi giorni dopo il sì dell’Europarlamento alla Restoration Law – nuova importantissima legge sul ripristino degli habitat – sarebbe opportuno iniziare a muoversi velocemente, prima di incorrere in una procedura di infrazione: recepire il parere delle Commissione Via e lavorare affinché la brughiera diventi parte della rete Natura 2000, come da anni chiedono le associazioni locali, il Parco del Ticino e tantissimi cittadini”.

 Comunicato a firma di: Lipu, Wwf, Fai, Legambiente.

 

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