Circolo il Presidio Cassano Magnago

La fauna
dell'Oasi Boza

Scopri insieme a noi le bellezze della natura.
L’Oasi Boza ha molto da offrire.

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Ore di attività di volontariato
1900
Anno di nascita dell'Oasi
37000
mq di superficie protetta
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Eventi organizzati

Struttura della fauna

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Animali che volano

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Animali terrestri

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Animali acquatici

Animali che volano

Mammiferi

Pipistrello_Sito2

Pipistrello

E’ l’unico mammifero in grado di volare. La sua ala è costituita da una sottile membrana di pelle che unisce le lunghe dita dell’arto anteriore. Non è cieco, ma per muoversi nell’oscurità della notte e catturare gli insetti di cui si nutre utilizza un precisissimo sonar : emette suoni ad alta frequenza (chiamati per questo ultrasuoni) e con le grandi orecchie riesce a captarne l’eco. Trascorre l’inverno in letargo all’interno di edifici, cavità degli alberi o grotte. E’ importante ricordare che nessun pipistrello europeo succhia il sangue.

INSETTI

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Gerro

A volte viene chiamato impropriamente ragno d’acqua, ma possiede sei zampe ed è quindi un insetto. All’Oasi Boza non è raro vederlo mentre pattina sulla superficie dello stagno in cerca dei piccoli animaletti di cui si nutre, per lo più altri insetti. Può anche spostarsi alzandosi in volo, ma non tutti gli individui sono in grado di farlo. Alcuni di loro, infatti, non possiedono ali funzionanti. L’immagine mostra un esemplare appoggiato su alcune piccole piante galleggianti chiamate lenticchie d’acqua.

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Damigella

Questa parente della libellula si riconosce dalla sua “cugina” più famosa per l’aspetto più esile e leggiadro e soprattutto perché, quando è a riposo, tiene le ali richiuse all’indietro lungo l’addome. Si ciba di piccoli insetti come zanzare e moscerini ed ha una larva acquatica. La forma definitiva viene assunta solamente al termine della metamorfosi. Nell’immagine si può vedere un esemplare adulto di Ischnura elegans, una specie piuttosto piccola, tra le più facili da osservare all’Oasi Boza dove è frequente soprattutto da maggio ad agosto.

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Libellula

Allo stadio di larva vive sott’acqua ed è completamente diversa dall’adulto (raffigurato qui a sinistra), dopodiché, al termine di una straordinaria metamorfosi, assume la forma definitiva con quattro ali leggere, ma particolarmente efficienti. Si ciba per lo più di zanzare che cattura grazie al suo volo molto veloce. Al contrario della damigella, quando è in posizione di riposo tiene le ali aperte. L’immagine mostra un maschio di libellula imperatore (Anax imperator), specie con un’apertura alare di ben 10-11 centimetri.

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MACAONE - BRUCO

Bruco di Macaone – Nutrendosi soprattutto di carota selvatica si prepara a diventare una farfalla dai colori sgargianti, tra le più belle che si possono osservare nella nostra zona.

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MACAONE - FARFALLA

Macaone adulto – Con le sue ali gialle e nere, ma colorate anche di rosso e di blu, é la farfalla più appariscente dell’Oasi Boza. Utilizzando la spiritromba (la lunga “cannuccia” di cui sono dotati questi animali) succhia il nettare prodotto dai fiori che costituisce il suo alimento preferito.

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Ditisco

Questo insetto lungo circa 5-6 centimetri è uno dei cacciatori più voraci dello stagno. Si ciba di altri invertebrati, ma anche di girini e di piccoli tritoni. Allo stadio larvale vive esclusivamente sott’acqua, mentre dopo la metamorfosi può volare grazie alle ali che possiede sotto la parte dorsale della robusta “corazza”. Una volta divenuto adulto (immagine a lato) continua comunque ad essere un abile nuotatore ed è proprio immergendosi che cattura le sue prede.

Guarda anche lo Scorpione d’acqua tra gli animali acquatici perché può volare.

UCCELLI

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Allocco

Come tutti i rapaci notturni ha un volo silenziosissimo e possiede una vista acuta che funziona anche in condizioni di luce molto scarsa. I suoi occhi sono completamente neri a differenza di quelli del gufo e della civetta che invece sono gialli. Con i suoi artigli affilatissimi cattura i topi selvatici e gli altri piccoli mammiferi di cui si nutre. Di solito costruisce il proprio nido nelle cavità che si formano all’interno dei vecchi alberi, dove in media depone da 2 a 4 uova.

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AIRONE CENERINO

E’ il più grande uccello dell’Oasi Boza e dalla punta del becco alla coda è lungo 90 centimetri, mentre l’apertura alare può raggiungere i 160 centimetri. E’ dotato di un lungo collo e di lunghe zampe che gli permettono di catturare nell’acqua i pesci e gli anfibi di cui si nutre. E’ quindi un animale legato agli ambienti umidi e lo si può trovare facilmente vicino a laghi, stagni, risaie, fiumi e canali, tanto in estate quanto in inverno.
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FOLAGA

Passa la maggior parte del suo tempo nascosta nel folto del canneto dove si nutre di granaglie e di piante acquatiche, senza però disdegnare nemmeno insetti e piccoli vertebrati. Sopra il becco ha una curiosa placca frontale bianca. A differenza di altri uccelli acquatici, come ad esempio le anatre di cui non é una stretta “parente”, non ha le zampe palmate. Possiede però delle dita lobate che la aiutano a muoversi tanto nell’acqua quanto sulle superfici fangose.
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GALLINELLA D'ACQUA

A volte può sembrare tutta nera, ma quando la si osserva in favore di luce si notano le sue belle sfumature che vanno dal grigio-blu al bruno. Il becco e la placca frontale sono giallo-rossi. Sui fianchi e sotto la coda è visibile una barra bianca. Passa buona parte del tempo nascosta nel canneto e quindi, anche se è piuttosto comune, è più facile ascoltare la sua voce che vederla. E’ l’uccello raffigurato nello stemma dell’Oasi Boza.
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PICCHIO VERDE

Con il suo becco poderoso scava nei tronchi degli alberi un ampio nido nel quale depone le uova ed alleva i pulcini che di solito sono da 5 a 7 per ogni covata. Il suo corpo è perfettamente adattato a compiere questa operazione. Il cranio è “spugnoso” in modo da ammortizzare i colpi, le zampe sono robuste ed in grado di fare presa sull’albero e la coda è rigida per sostenere il corpo. Si nutre di insetti, che cattura sopra o sotto la corteccia grazie alla sua lingua lunga e vischiosa, ma anche di ghiande e nocciole che spacca dopo averle incastrate nel tronco.
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POIANA

E’ un rapace diurno che, in piccolo (ha comunque la considerevole apertura alare di 135 centimetri), assomiglia all’aquila. E’ temuta da lucertole, serpenti, conigli selvatici e roditori che cattura piombando dall’alto dopo averli individuati volteggiando nel cielo, dove può rimanere a lungo senza battere le ali. Si ciba anche di grossi insetti. E’ uno dei rapaci più comuni in pianura. La si può osservare mentre sorvola boschi, prati o campagne lanciando il suo acutissimo grido.
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GERMANO REALE

E’ l’anatra selvatica più comune d’Italia ed è il progenitore delle anatre domestiche. Il maschio è colorato in modo vivace ed ha un bellissimo cappuccio verde smeraldo, separato dal petto bruno da un sottile collare bianco. La femmina, invece, è poco appariscente perché ha bisogno di mimetizzarsi per allevare la prole senza attirare i predatori. I pulcini nascono nel mese di aprile e in una sola nidiata se ne possono osservare anche 10-12.
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MARTIN PESCATORE

Fedele al suo nome, questo uccello lungo appena 16 centimetri è un abilissimo pescatore. E’ caratterizzato da una colorazione sgargiante. Le parti superiori vanno dal blu al verde smeraldo, a seconda dell’incidenza della luce, mentre quelle ventrali sono rossicce. Cattura le sue prede (pesci, ma anche grossi insetti) grazie al lungo becco, tuffandosi nell’acqua dopo aver spiccato il volo da uno dei “posatoi” su cui è solito rimanere in appostamento. All’Oasi Boza è rarissimo.

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Merlo

E’ uno degli uccelli più comuni nei boschi e nei giardini ed anche all’Oasi Boza lo si può incontrare piuttosto facilmente. Mangia soprattutto bruchi e lombrichi, ma anche bacche, frutta, insetti ed altri invertebrati. Il maschio (ritratto nell’immagine assieme ai pulcini con il becco spalancato) è nero lucente con un anello intorno agli occhi ed il becco di colore giallo. La femmina è bruno-rossiccia. Gli individui giovani assomigliano alla madre.

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Pettirosso

Frequenta boschi e giardini nei quali è piuttosto comune. Si nutre sia di invertebrati, sia di bacche e frutta. Non migra e quindi lo si può osservare anche durante l’inverno.
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Rondine

Questo bellissimo uccello, simbolo della primavera, trascorre l’inverno in Africa, ma nella bella stagione, dopo una lunghissima migrazione, torna in Europa. La sua principale caratteristica è la lunga coda forcuta. Si ciba di zanzare, mosche e moscerini.

Animali terrestri

Mammiferi

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Faina

Appartiene all’ordine dei Carnivori, ma ha una dieta molto varia ed oltre a catturare topi, conigli selvatici ed uccelli, si ciba anche di bacche e frutta. E’ dunque un animale onnivoro. Ha le dimensioni di un piccolo gatto ed è caratterizzata da una grande macchia bianca che dal petto scende, biforcandosi, verso le zampe anteriori. E’ attiva di notte e vederla non è facile anche se in campagna può talvolta avvicinarsi ai pollai, ai fienili ed alle legnaie.

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Ghiro

Vive nei boschi e durante il giorno riposa nelle cavità dei tronchi dove costruisce la propria tana che utilizza anche per l’allevamento dei piccoli. E’ attivo di notte, quando cerca il cibo sulla chioma degli alberi oppure scende a terra per nutrirsi di ghiande, castagne e nocciole già cadute al suolo. Come tutti i roditori è dotato di robusti denti incisivi che gli permettono di rosicchiare il guscio dei frutti di cui si nutre, anche se molto resistente. Trascorre in un profondo letargo il periodo che va da ottobre/novembre a marzo/aprile ed il suo lungo “sonno” è proverbiale, tanto che si dice “dormire come un ghiro”.

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RATTO GRIGIO

Questo roditore è onnivoro e si nutre anche dei rifiuti alimentari abbandonati dall’uomo. La sua abbondanza è indice di degrado ambientale. Assomiglia al Topo selvatico, ma è molto più grande.

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TOPO SELVATICO

E’ comunissimo, ma non si vede mai perché è piccolo, notturno e molto veloce. Mangia soprattutto granaglie e vegetali, ma anche insetti ed altri invertebrati.

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RICCIO

Questo curioso mammifero ha la schiena ricoperta di aculei e quando si trova a dover fronteggiare un predatore si difende appallottolandosi e nascondendo le parti più delicate come il muso e la pancia. Alla nascita i cuccioli possiedono già gli aculei che però sono morbidi. Si nutre soprattutto di insetti, ma anche di altri invertebrati come ad esempio i lombrichi. E’ abbastanza facile incontrarlo in parchi e giardini all’interno delle città.

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Volpe

Tra quelli che frequentano l’Oasi Boza è il mammifero dalle maggiori dimensioni. La volpe è lunga fino a 75 centimetri esclusa la coda e pesa tra i 4 ed i 10 chilogrammi. Ha una dieta onnivora e quindi mangia un po’ di tutto: dai conigli selvatici alla frutta e all’occorrenza persino carogne e rifiuti abbandonati dall’uomo. Frequenta il bosco, ma la si può anche trovare in ambienti più aperti come campagne e radure. E’ attiva soprattutto al crepuscolo e di notte.

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NATRICE DAL COLLARE

Vive in particolare nei pressi di stagni e paludi dove si nutre di pesci e soprattutto di anfibi, compresi i rospi di cui non subisce l’effetto del veleno contenuto nella loro pelle. La si può comunque trovare anche lontana dall’acqua. Crescendo può diventare lunga fino a 2 metri, ma non è velenosa ed è completamente innocua per l’uomo. Quando è attaccata da un predatore talvolta si finge morta per trarlo in inganno. Un’altra strategia difensiva di questo serpente consiste nell’emettere una sostanza maleodorante.
 
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BIACCO

E’ il serpente più comune dei nostri boschi. Ha un corpo slanciato e può raggiungere una lunghezza di 2 metri, ma non possiede veleno e non è pericoloso per l’uomo. Si nutre soprattutto di topi, ma anche di lucertole, rane e, soprattutto quando è ancora di dimensioni modeste, di insetti come cavallette e grilli. La fotografia ritrae un esemplare giovane, riconoscibile per le strisce sulla testa. Gli adulti hanno un’elegante colorazione a barre giallo-nere, ma a volte possono essere completamente neri.

ANFIBI

Guarda anche tra gli animali acquatici la Raganella, il Rospo, la Rana rossa e la Rana verde che hanno il girino acquatico e l’adulto terrestre

Animali acquatici

Pesci

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Carpa

E’ un pesce tipico delle acque dolci ferme di laghi e stagni ricchi di vegetazione. Mangia soprattutto granaglie e piante acquatiche. Ne esistono diverse varietà: la carpa “regina” (nella fotografia) è completamente ricoperta di scaglie, la carpa “a specchi” ne possiede poche, ma di grandi dimensioni, mentre la carpa “cuoio” ne è totalmente priva ed ha quindi la pelle nuda. La forma e la colorazione sono piuttosto variabili.

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PESCE GATTO

Chiamato così per i suoi lunghi “baffi”, è un animale voracissimo che si nutre di altri pesci e di anfibi. Ha pochi nemici perché le sue pinne sono dotate di robuste “spine” che lo rendono indigesto a molti predatori. I genitori hanno l’abitudine di sorvegliare le uova e dopo la schiusa proteggono i giovani per qualche tempo. E’ originario dell’America del Nord ed è stato introdotto in Italia agli inizi del ‘900.

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PESCE PERSICO

Vive nei laghi, nei fiumi e negli stagni, purché la concentrazione di ossigeno presente nell’acqua non sia eccessivamente bassa. Con le sue strisce scure sul corpo arancione è uno dei pesci più belli tra quelli che vivono nello stagno dell’Oasi Boza. Da giovane si nutre di piccoli invertebrati acquatici, mentre gli adulti catturano altri pesci. La prima pinna dorsale (che nell’esemplare ritratto nell’immagine è abbassata) è dotata di una quindicina di raggi spinosi. Può raggiungere una lunghezza massima di circa 50 centimetri.

MOLLUSCHI

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LIMNEA

E’ un mollusco strettamente imparentato con le chiocciole terrestri. Come loro si nutre di vegetali che divora a gran ritmo. Non è difficile osservare esemplari dal “guscio” (ma è più corretto dire conchiglia) lungo anche 6-7 centimetri. L’esemplare ritratto nell’immagine appartiene alla specie chiamata Lymnaea stagnalis (a sinistra).

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PLANORBA

Come tutte le chiocciole d’acqua dolce “bruca” le erbe acquatiche di cui è ghiotta. Alla Boza se ne trovano molte, ma sempre di piccole dimensioni. La sua conchiglia è avvolta in una spirale piana ed il suo nome ha proprio questo significato. Ne esistono molte specie. Quella illustrata nella figura appartiene al genere Planorbarius (a destra).

INSETTI

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SCORPIONE D'ACQUA

Nonostante il nome, è un insetto appartenente al gruppo delle cimici e non uno scorpione. Possiede dunque sei zampe, anche se nell’immagine a fianco se ne possono individuare distintamente soltanto cinque. Grazie alle sue particolari zampe anteriori, dalla forma singolare, cattura altri invertebrati che vivono sott’acqua e nel frattempo, proprio come farebbe un palombaro, può continuare a respirare grazie ad un lungo tubo che lo collega all’ambiente aereo. E’ in grado di volare, ma lo fa raramente.

Guarda anche il Gerro, la Damigella, la Libellula ed il Ditisco inseriti tra gli animali che volano perché a loro volta legati all’acqua.

ANFIBI

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RAGANELLA

E’ l’unico anfibio italiano capace di arrampicarsi. Lo può fare grazie a dei “dischetti” adesivi che ha sulle dita. Vive sulla chioma degli alberi e nelle siepi, ma durante il periodo della riproduzione scende a terra per deporre le uova nelle acque di stagni e pozze. Si ciba di insetti volanti ed ha una voce poderosa.

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ROSPO COMUNE

E’ più massiccio tanto della raganella quanto delle rane, dalle quali si riconosce anche per il fatto di avere la pelle molto rugosa. Nella sua pelle è contenuto un veleno che lo difende, perciò sono pochi i predatori che riescono a mangiarlo. Si nutre nel bosco, dove va alla ricerca di invertebrati, ma depone le uova nell’acqua.
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RANA ROSSA - RANA VERDE

Come tutti gli Anfibi, una volta divenute adulte le rane vivono sul terreno, purché non troppo asciutto, ma possono riprodursi soltanto nell’acqua. La loro pelle è umida e liscia, gli occhi sono globosi, le zampe posteriori sono adatte a fare lunghi salti, ma anche a nuotare grazie ai piedi palmati. Osservando le immagini è interessante notare come la rana rossa e la rana verde riescono a mimetizzarsi perfettamente nei rispettivi ambienti che sono il suolo del bosco e la vegetazione dello stagno.

La rana rossa vive nel bosco, ma per deporre le uova deve raggiungere stagni o pozze, cosa che fa all’inizio del mese di marzo. Esistono diverse specie di rane rosse; quella che si può incontrare alla Boza si chiama rana agile.

La rana verde non si allontana quasi mai dalle rive degli stagni e dei laghi dove inizia a riprodursi a maggio.

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UOVA DI RANA

Tra la fine dell’inverno e la primavera inoltrata (il periodo di riproduzione dipende dalla specie e dalla zona geografica) le rane depongono le uova nelle acque di pozze, stagni e laghi. Le uova, avvolte da una capsula di gelatina, sono raggruppate in masse che possono avere un diametro di una decina di centimetri. Un grande ammasso ne può contenere addirittura alcune migliaia. L’immagine mostra delle uova di rana agile, la rana rossa che vive all’Oasi Boza.
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GIRINI

Le larve dei rospi, delle raganelle e delle rane si chiamano girini. Quelli illustrati nelle immagini qui sopra sono girini di rana agile, la rana rossa che vive all’Oasi Boza. Finché la metamorfosi non è completata i girini possono vivere soltanto nell’acqua. Le tappe della trasformazione, che dura circa tre mesi, sono le seguenti: inizialmente il girino è privo di arti, quindi gli spuntano dapprima le zampe posteriori (nell’immagine a sinistra se ne intravede un primo abbozzo) e successivamente quelle anteriori (immagine a destra). Infine la coda viene riassorbita e scompare. All’interno del corpo le branchie vengono sostituite dai polmoni, l’alimentazione da erbivora diventa carnivora e a questo punto l’animale è pronto per avventurarsi sulla terraferma.
Mammiferi

Pipistrello

Faina

Ghiro

Ratto grigio

Topo selvatico

Riccio

Volpe

Pesci

Carpa

Pesce gatto

Pesce persico

Insetti

Gerro

Damigella

Libellula

Macaone – Bruco

Macaone – Farfalla

Ditisco

Scorpione d’acqua

Molluschi

Limnea

Planorba

Rettili

Natrice dal collare

Biacco

Anfibi

Raganella

Rospo comune

Rana rossa

Rana verde

Uova di rana

Girini

Uccelli

Allocco

Airone cenerino

Folaga

Gallinella d’acqua

Picchio verde

Poiana

Germano reale

Martin pescatore

Merlo

Pettirosso

Rondine

Testi a cura di Sergio Luoni
wild-games.it

Illustrazioni di Sabrina Luoni
sabrinaluoni.com