Home » Gli alberi di Cassano Magnago » Cerro di piazza Santa Maria
Il cerro è caratteristico dei boschi di collina dove si accompagna al carpino nero nelle zone maggiormente fresche ed alla roverella in quelle più calde. Attualmente nell’Italia settentrionale la presenza del cerro è piuttosto frammentaria mentre lungo l’Appennino si osservano ancora vaste cerrete.
Rispetto ad altre querce come farnia, rovere e roverella, il cerro è riconoscibile per le foglie lobate profondamente incise e per la ghianda sormontata da una cupola rivestita da lunghe squame arricciate.
L’esemplare di piazza Santa Maria: questo cerro è l’ultimo in ordine temporale di una serie di alberi di tale specie storicamente presenti in questo luogo.
Fino al novembre del 1820 esisteva un individuo secolare, poi sostituito da un altro che è stato abbattuto nel luglio del 1922 per essere rimpiazzato, al fine di perpetuare la tradizione, da quello visibile oggi.
Attualmente lo spazio in cui sorge il cerro è delimitato da un muretto circolare che dista circa 1 metro dal tronco. All’interno di tale recinzione il terreno è nudo e sono presenti alcuni fari che illuminano l’albero durante le ore notturne.
L’esemplare sorge a destra della facciata della Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Cerro il cui nome, tuttavia, non sembra legato alla storica presenza della quercia, quanto piuttosto al toponimo di origine celtica “cerro” che significa altura, collina.
E’ probabile che la Chiesa sia stata costruita attorno al 1280 assieme al vicino castello, eretto per volontà di Ottone Visconti, arcivescovo di Milano. L’attuale struttura, assai differente da quella originaria, è frutto di un ampliamento avvenuto tra il 1825 ed il 1830.
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