Circolo il Presidio Cassano Magnago

Gli alberi
di Cassano Magnago

Considerare gli alberi monumentali come “soggetti” specifici, che per le proprie caratteristiche e la propria natura meritano di essere tutelati, consente di mantenere viva la memoria delle tradizioni e della cultura di un territorio

Cos'è Salvalarte

Salvalarte è la “veterana” tra le iniziative di Legambiente nel settore dei beni culturali. Il suo obiettivo è duplice: da una parte segnalare le emergenze monumentali più a rischio e promuovere una campagna di sensibilizzazione per attivare i meccanismi per il loro recupero; dall’altra far conoscere, promuovere e valorizzare anche quei beni culturali così detti “minori”, al di fuori degli itinerari turistici tradizionali e sconosciuti al “grande pubblico”, ma non per questo meno importanti.

Nell’ambito della campagna 2006 Legambiente ha voluto estendere il concetto di “bene monumentale”, oltre che al consueto patrimonio artistico e architettonico, anche a quello naturalistico, e si è interessata a quelli che sono stati chiamati i “Monumenti della Natura”, ossia gli alberi ai quali, per caratteristiche proprie o legate all’ambiente in cui sono inseriti, è possibile attribuire un carattere di monumentalità.

Cos'è un albero monumentale

Un soggetto arboreo è “monumentale” qualora presenti almeno una caratteristica che lo renda notevole sotto il profilo ambientale, paesaggistico o storico-culturale.

L’indagine qui presentata si inserisce in questo contesto e vuole rappresentare un primo passo nella descrizione delle situazioni meritevoli di considerazione presenti nel territorio del comune di Cassano Magnago (Varese), per il quale, fino ad ora, non risultano segnalazioni a livello provinciale.

Nella selezione degli alberi, o complessi arborei, o arbusti, sono stati considerati, oltre alle caratteristiche dimensionali dell’esemplare, aspetti quali una particolare forma o portamento, il legame con la storia del territorio cui appartiene, il “luogo” in cui è inserito e in generale ogni informazione che può lasciare un ricordo della pianta stessa o di ciò che essa rievoca.

Nel dettaglio, i criteri utilizzati per definire un albero “monumentale”, quantomeno a livello locale, sono stati:

Metodi, risultati e prospettive

Nel corso della ricerca si è proceduto attraverso una prima raccolta di segnalazioni ed un successivo esame degli esemplari (alcuni collocati in spazi verdi pubblici, altri in giardini privati) di cui è stata identificata la specie.
Sono quindi stati rilevati i parametri dimensionali e si è concluso con una raccolta di dati storico-bibliografici.
In un solo caso (i tigli di viale delle Rimembranze), considerate le difficoltà di procedere ad una classificazione certa all’interno del genere Tilia, che comprende svariate entità tassonomiche simili in grado di produrre ibridi con caratteristiche intermedie, la specie non è stata determinata.
Una volta effettuata la raccolta dei dati, per ogni esemplare è stata prodotta una scheda descrittiva, corredata di fotografie, ed è stata realizzata una mappa che ne riporta l’ubicazione sul territorio comunale con un numero identificativo.

Gli alberi meritevoli di considerazione sono risultati numerosi.
In alcuni casi l’esemplare è stato scelto anche o soprattutto in rappresentanza di una specie, per il particolare ruolo che ad essa è attribuito dalla storia o dalla tradizione locale (il bosso ed il gelso bianco).
In altri, individui di specie comuni sono stati citati per le loro dimensioni, forse non monumentali, ma comunque considerevoli a livello comunale (la farnia e la quercia rossa americana).
In altri ancora si sono osservate morfologie molto particolari dettate dalle condizioni di crescita, naturali o antropiche (il castagno e la robinia).
Sono emersi punti paesaggistici critici meritevoli di essere riqualificati (filare di pioppi cipressini) ed evidenziate situazioni in cui gli alberi risultano fortemente legati ad edifici e a particolari momenti della storia locale (filare di platani di fronte alla Chiesa di S. Anna, cerro di piazza S. Maria, tigli di viale delle Rimembranze).
Lo studio ha anche permesso di individuare la presenza di un esemplare appartenente ad una specie (la sughera) che a Cassano Magnago, ma anche in tutta la Lombardia, rappresenta una rarità botanica.
Infine due alberi (i cedri del Libano) potrebbero avere i requisiti per entrare a far parte degli alberi monumentali a livello provinciale e forse anche regionale.
Essendo questo lavoro un punto di partenza, al fine di individuare l’effettivo patrimonio arboreo cassanese degno di nota, in futuro sarà necessario dar luogo ad un censimento più capillare che potrebbe essere condotto anche con il coinvolgimento di associazioni, scuole, privati cittadini e Amministrazione
Comunale.
Oltre che nell’ulteriore ricerca di esemplari, gli esiti dell’indagine incoraggiano un approfondimento anche nell’intraprendere azioni volte al riconoscimento ufficiale, alla salvaguardia e alla conservazione degli alberi monumentali all’interno di un programma che comprenda anche un costante monitoraggio delle loro condizioni di salute.